Aiuti di Stato: un rischio per le imprese?

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“La beffa sugli aiuti di Stato”…il finto allarmismo

In questi giorni sono stati messi in dubbio su più fronti gli aiuti di Stato e i sussidi ricevuti dalle imprese italiane, in quanto il plafond di 800 mila euro previsto dal Regime Temporaneo di Aiuti, approvato dalla Commissione Europea, sembrerebbe riferirsi non alla singola azienda ma al gruppo di appartenenza.

In quanto servicer che ha presentato, nel corso di quest’anno, oltre 100 mila richieste al Fondo Centrale di Garanzia, ci sentiamo di rassicurare le PMI e le MID CAP del tessuto economico italiano, in quanto l’intensità agevolativa generata da finanziamenti anche di importo rilevante è comunque limitata.

Qualche esempio concreto

Un finanziamento della durata di 72 mesi con importo finanziato pari a 5milioni e mezzo di euro si traduce, per la PMI, in un’intensità agevolativa inferiore a 200 mila euro. Questo lascia margine alle eventuali altre imprese del gruppo di beneficiare di ulteriori aiuti prima di raggiungere la soglia stabilita a 800 mila euro.

Inoltre si ricorda che il sistema produttivo italiano è composto per la grande maggioranza da micro, piccole e medie imprese, il cui importo medio per ogni singola operazione garantita dal Fondo si aggira attorno ai 300 mila euro, accumulando un premio (aiuto di Stato) pari a circa 10 mila euro.

Sull’argomento si è espresso anche il Governo, che in una nota diffusa ieri, 29 ottobre 2020, afferma:

“Non sussiste alcun pericolo che alcune imprese italiane debbano restituire parte delle agevolazioni e dei sussidi ricevuti quest’anno in quanto potrebbero essere considerati dalla Commissione come eccedenti i limiti previsti dal Quadro Temporaneo sugli aiuti di Stato”. “La Commissione europea ha aperto uno spazio importante per la copertura dei sussidi alle imprese nel corso del 2020 e ha più volte confermato la sua forte determinazione in questo senso. Sono in corso interlocuzioni tra Roma e Bruxelles per la corretta interpretazione della complessa normativa in materia, ma l’eventualità paventata della restituzione può essere esclusa fin d’ora”.